Richiedi / Buy

  1. Cantata del Folletto, I
  2. Cantata del Folletto, II
  3. Cantata del Folletto, III
  4. Continuum
  5. Hal (per orchestra)
  6. Tangente
  7. Fugato scismatico
  8. Repercussio(n)
  9. Sembianze
  10. Musica per fondali marini


NOTE DI COPERTINA DI MARCELLO ABBADO

Credevo di conoscere Giovanni Battista Zotti. Sensibile, intelligente, attivo, volitivo, impegnato in tutto ciò che voleva realizzare. Docente appassionato, musicista ricco d’interessi, uomo convinto delle proprie idee. Credevo di conoscerlo. Oggi ho ascoltato le sue composizioni musicali: ho conosciuto il vero Giovanni Battista Zotti.

Il primo impatto è stato sconvolgente. Nel ciclo intitolato Vedere (*) la prima composizione è Sottolineando. Non occorrono spiegazioni sulla profonda impressione suscitata dal titolo generale. Bisogna invece soffermarsi a lungo sul Sottolineando. Si scatena improvvisa una drammatica sovrapposizione di scie sonore: a diverse altezze, con timbri molto differenziati, con una presenza quasi costante di una fascia sonora nel registro grave, angosciosa e angosciante, una terribile tortura uditivo e psicologica al limite del sopportabile. Vi sono alcuni momenti nella vita nei quali l’ascolto musicale trascende il fatto musicale in sé. Ogni volta in cui ascolto i cicli liederistici di Schumann vi sono alcuni collegamenti armonici che mi commuovono in modo irresistibile. Il ricordo delle sensazioni provate ascoltando lo cadenza del Concerto in sol di Ravel eseguita do Arturo Benedetti Michelangeli con l’orchestra della Scala al Castello Sforzesco di Milano rimane indelebile. Lo stesso Ravel con le sonorità magiche della sua Introduzione e allegro per arpa e strumenti crea atmosfere che coinvolgono intimamente l’ascoltatore. Il peso sonoro di dodici contrabbassi allineati sul fondo della sala Verdi del Conservatorio di Milano era determinante nel caratterizzare il colore dell’orchestra sinfonica Verdi appena nata sotto la direzione di Vladimir Delman. Il suono avvolge fisicamente e penetra nel cervello. Il suono, anzi le fascianti linee sonore di Sottolineando di Zotti penetrano proprio nel cervello. In alcuni momenti la linea incombente nel registro grave lascia una breve tregua: l’angoscia sembra allentarsi, ma subito dopo riprende la fascia terribile e terrificante nel sottofondo musicale. L’angoscia riprende. Il dramma è immenso, senza limiti. Sicuramente il titolo Sottolineando è un’indicazione estremamente discreta: lascio spazio all’attesa. La sottolineatura di Zotti si rivela di una violenza inaudita, anche perché non si esaurisce in pochi attimi, ma si prolunga con una forza dirompente inimmaginabile.
Il gioco delle linee in fasci sonori riprende con Tangente: sono guizzi ascendenti molto differenziati rispetto allo staticità incombente di Sottolineando. Una delle caratteristiche del modo di costruire il discorso musicale del compositore ed esecutore Zotti è la ripetizione dei frammenti: è un suo modo di esprimersi, che non può passare inosservato, perché l’insistenza della ripetizione è inequivocabile.
Nel lungo ascolto delle composizioni di Zotti uno spazio particolare è occupato da Sembianze, in cui Francesco Rampichini si unisce a Giovanni Battista Zotti nel costruire una sovrapposizione di due distinte invenzioni musicali: la prima formata dalle linee fascianti prolungate tipiche di Zotti, la seconda punteggiata da movimenti ritmici imparentati con un'altra composizione di Zotti intitolato Punti.
Credo che l’atmosfera più singolare e suggestiva venga realizzato da Zotti in Musica per fondali marini. Tutto sprofonda nel mistero. Le scie sonore si prolungano senza scosse. In alcuni momenti le linee musicali sembrano emergere e lievitare, come se potessero divenire linee siderali. Sicuramente appartengono o un mondo non terreno.
Da oggi ho conosciuto Giovanni Battista Zotti.

Marcello Abbado
       

(*) Abbado si riferisce qui ad una precedente produzione di Zotti.